02 Dic Nuovo piano cottura: quale tipologia scegliere?
Se state cambiando o avete voglia di aggiornare la vostra cucina, sicuramente starete pensando di che tipologia possono essere i piani cottura.
Differenze, pregi e vantaggi per poter scegliere i migliori piani cottura adeguati alla vostra cucina. Piano cottura a gas, piano cottura ad induzione o piano cottura con cappa integrata? Ecco una selezione dei diversi modelli.
Il piano cottura a gas
All’interno di una cucina classica, l’idea di inserire un piano a gas è sicuramente la soluzione migliore. Lo stile classico viene enfatizzato da alcuni produttori inserendo finiture vintage e pomelli con richiami a forme d’altri tempi.
Il piano cottura per una cucina classica è ampio con almeno 5 fuochi. Perfetto per qualsiasi esigenza della famiglia, che sia in taverna o in una casa di campagna.
I piani cottura a 5 fuochi sono disponibili con 2 diverse disposizioni dei punti di cottura. Il fuoco principale, normalmente a doppia corona, si sposta dal centro agli estremi del piano.
Il fuoco principale più grande posizionato al centro garantisce l’utilizzo della massima dimensione della padella, restando centrale alla cappa. Alcuni produttori, propongono il fuoco principale più grande sul fianco della zona cottura, a destra o sinistra. Questa disposizione facilita l’utilizzo di una pentola grande sul fuoco più esterno. Tolto l’ingombro centrale è più facile l’utilizzo dei 4 fuochi con più pentole nello stesso momento.
Il piano cottura a gas a 4 fuochi è il più semplice e facile da gestire nelle cucine più piccole. La sua dimensione ridotta di 60 cm permette di allargare il piano di lavoro nelle sue vicinanze, con un notevole guadagno di praticità e funzionalità.
Scegliere un piano cottura a gas permette di installare un prodotto più tradizionale. L’efficienza dei piani cottura a gas non è molto elevata: solo il 55% circa dell’energia si trasforma in calore utilizzato per la cottura. Il resto dell’energia termica consumata viene dispersa dalla fiamma nell’ambiente.
Il piano cottura ad induzione
Se parliamo di una cucina dallo stile moderno, la maggior parte delle persone opta per un piano cottura ad induzione.
La possibilità di avere un piano in vetro temperato, antigraffio facilita la pulizia e enfatizza l’effetto lineare della cucina moderna. Il piano cottura ad induzione è disponibile in diverse dimensioni standard dai 60 cm agli 80 cm. Uno dei vantaggi è la possibilità di avere più zone “flessibili”.
Le zone flessibili permettono all’utente di gestire un fuoco unico, unendo 2 o più zone del piano cottura induzione. Un unico comando permette di attivare allo stesso tempo una parte del piano, senza regolare i singoli fuochi che la padella copre.
Il piano ad induzione viene scelto in situazioni di cucina a penisola o isola. Questo perché non ha bisogno di tubi del gas da spostare o allungare. Basta un punto elettrico posizionato all’occorrenza durante la progettazione della cucina senza modificare l’impianto di casa.
Iniziamo a vedere più in dettaglio i pregi e i difetti di un piano cottura ad induzione.
L’induzione è sinonimo di velocità di cottura e design minimale. Facile da pulire ed estremamente sicuro. La superficie del piano non si scalda, prevenendo il rischio di scottature. La pentola non rischia di rovesciarsi perché la superficie è piana. Alcuni modelli riconoscono addirittura la presenza delle pentole e si disattivano quando queste vengono sollevate.
Nei piani a induzione il calore prodotto si concentra all’interno delle pentole e non viene disperso nell’aria o sul piano cottura. Questo consente un’elevata efficienza, fino al 95%, e una cottura più veloce del cibo.
Parlando di consumi, per un piano cottura a induzione occorre valutare la potenza di ciascuna zona cottura, il livello di potenza selezionato, la durata della cottura e il costo del kWh. Sono presenti una o due zone cottura piccole con una potenza da 1,2-1,4 kW, una o due zone medie da 1,8 kW e una zona grande da 2,2-2,3 kW. Questi valori aumentano quando si attiva la funzione booster o turbo.
Per poter cucinare con i piani a induzione servono pentole con il fondo ferroso. Sono adatte ai piani a induzione circa l’80% delle comuni pentole. Le più diffuse sono quelle in acciaio inox con il fondo molto spesso, quelle antiaderenti e tutte le pentole e griglie in ghisa.
In assenza dell’apposito simbolo di compatibilità si può fare la prova della calamita e vedere se resta attaccata alla pentola. Un altro requisito delle pentole è la linearità del fondo, in modo tale da garantire una cottura uniforme aderendo in maniera perfetta alla zona di cottura.
La scelta dell’induzione potrebbe richiede di dover cambiare contatore elettrico e contratto di fornitura a causa della maggiore potenza richiesta. Quasi tutti i produttori hanno ideato piani a induzione con sistemi di regolazione della potenza. Per funzionare correttamente nelle case con un normale contatore da 3 kW si può limitare la potenza assorbita dal piano cottura al livello desiderato, partendo da un minimo di 1 kW.
Un impianto ad energia solare sulla propria abitazione permette di usufruire di energia elettrica autonoma risparmiando sui costi in bolletta. Sarebbe comunque opportuno valutare le proprie necessità in base ai dispositivi elettrici presenti in casa e alle abitudini di vita. Il passaggio a un diverso contratto di fornitura potrebbe essere comunque consigliato e con le nuove tariffe energetiche potrebbe non comportare costi eccessivi.
Il piano cottura con cappa integrata
Il piano cottura con cappa integrata è un compromesso per chi non vuole vedere cappe appese in centro stanza o elementi verticali sopra la propria cucina. Può essere installato sia ad induzione che a gas.
Normalmente viene utilizzato in isole o penisole, dove la disposizione della cucina viene gestita a vantaggio del piano cottura in centro stanza.
Se volete installare un piano cottura con cappa integrata, ad induzione o a gas, bisogna accettare i compromessi che impone. La cappa integrata normalmente si trova al centro del piano cottura e la disposizione dei fuochi è ai lati per un totale di 4 punti cottura.
La cappa integrata ha il motore attaccato alla parte inferiore del piano. Il primo cassetto sotto alla zona cottura sarà inutilizzabile o ridotto della sua capienza, per far passare i tubi di raccordo della cappa.
Il pregio maggiore di questo tipo di piano cottura è la libertà di movimento sul piano. Il piano con cappa integrata raccoglie l’umidità sprigionata dalle pentole e dal cibo andando ad incanalare tutto il vapore all’interno di un filtro. Quest’ultimo può essere a condensa oppure ai carboni attivi se l’installazione del piano viene scelta filtrante.
Piano di cottura elettrico
Sempre meno utilizzati ma comunque presenti nel mercato, sono i piani cottura elettrici. In questo caso il calore viene sviluppato da una serpentina che diventa incandescente sotto un piano in vetro ceramico.
Nel piano cottura elettrico il calore è generato da resistenze elettriche di forma circolare che riscaldano le aree di cottura a contatto con le pentole. L’efficienza energetica non è molto elevata, pari circa al 47%. Il calore viene disperso in ambiente e utilizzato per scaldare la piastra di cottura o il piano in vetroceramica. I costi sono decisamente maggiori sia del gas che dell’induzione.
Questo è uno dei motivi per cui sta andando sempre di più in disuso o non viene preso in considerazione per la progettazione di nuove cucine.
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